Stregaluna e la "settimana"

L'altro giorno,tornando da fare la spesa,nel cortile di una casa vicino alla mia,ho sentito l'allegro fragore di risate di bambini,l?abbaiare di un cane e una mamma alla finestra che chiamava una bimba di nome Stregaluna.Allora mi sono avvicinata e ho visto qualcosa che pensavo non avrei più rivisto:mi si è risvegliata tutta una serie di emozioni e di pensieri che pensavo ormai svaniti.I bambini stavano giocando alla "settimana"o come altri la chiamano,a" campana".Questo è un gioco dove si disegna in terra una serie di quadrati ,ognuno con il suo numero,e si deve,saltellando su un piede solo,arrivare alla meta che è l'ultimo quadrato,sempre però,per avanzare,tirando un sasso nel quadrato successivo.Ricordo che passavamo i pomeriggi  a giocare,a litigere perchè uno nel saltello aveva toccato con il piede una riga della "settimana" e questo era assolutamente vietato per poter continuare a giocare.Poi c'era tutta una serie di regole e invenzioni di volta in volta diverse(ancora fonte di amichevoli e sane litigate,per assegnare improbabili punteggi.Ma il momento più bello,per Stregaluna e le sue amichette,era quando la mamma dalla finestra chiamava per la merenda.Allora iniziavano i due principali schieramenti,due correnti di pensiero:pane-burro-zucchero oppure pane-burro-sale.Poi c'era sempre quello che faceva capricci e non voleva la merenda(naturalmente,famelica com'èra,non era Stregaluna).Sono tornata a casa con una grande tenerezza ed emozione nel cuore,per aver riportato a galla quel periodo della mia vita dove tutto a quell'età è spontaneo e naturale,senza condizionamenti.Non so se oggi ci sia più il rito della merenda,perchè i bambini ,visto che tante mamme devono lavorare,sono impegnati in mille attività come palestra,pianoforte,doposcuola,piscina e così via,ma credo che in questo modo siano men liberi e felici dei bambini di una volta.